luciano la tua riflessione e giusta, secondo me bisogna guardare a 360° l'azione di pesca che si sta affrontando, valutando condizioni e prede, partendo con un azione medio light e valutando man mano se bisogna aumentare o diminuire l'apparato pescante in rapporto anche alle prede da insidiare, cominciando dal terminale per passare alla zavorra e per finire al setup canna mulo, questo ovviamente nel surf e nel paff lo si può fare con l'impiego di due canne e valutando in pesca quale rende di più! in altre tecniche come la BOLOGNESE nel mio caso valuto tutto allo stesso modo, partendo con un terminale intermedio dello 0.11,5 in pesca scendo progressivamente passando allo 0.10 e se le abboccate non mi convincono scendo ancora allo 0.08, ovvio questo passaggio è accompagnato da una perfetta taratura della frizione che sarà un pelo più aperta sullo 0.08 per evitare che una fuga di un pesce di taglia possa rompere, se invece la pescata è già incentrata su una tecnica light la mia canna sarà molto più morbida e i terminali saranno variati allo stesso modo, il ragionamento sarà lo stesso se la tecnica prevede una pesca più tosta! ci sarebbe da scrivere 100 pagine
per ogni tecnica c'è un modo di approccio diverso ma il principio credo sia lo stesso! poi il mare ci dice come muoverci
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