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La Luna, le maree e la loro influenza sulla pesca

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  • spfab69
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    00 18/09/2010 17:41
    Le fasi lunari descrivono il diverso aspetto che la Luna mostra durante il suo moto, causate dal suo diverso orientamento rispetto al Sole.

    Vi sono quattro posizioni fondamentali, rappresentati nella figura a lato e nell'elenco sottostante dai numeri dispari, e quattro fasi intermedie:

    1. Luna nuova (o congiunzione o fase di novilunio)
    2. Luna Crescente
    3. Primo quarto
    4. Gibbosa crescente
    5. Luna piena (o opposizione o fase di plenilunio)
    6. Gibbosa calante
    7. Ultimo quarto
    8. Luna calante

    Il termine "quarto" si riferisce alla posizione della Luna nell'orbita attorno alla Terra, da tali due posizioni dalla Terra è visibile mezzo emisfero.






    Uno degli argomenti più affascinanti della pesca sportiva, riguarda proprio le influenze planetarie, meteorologiche e climatiche i cui enigmi rappresentano dei veri rompicapo per la maggior parte dei pescatori.
    E' importante quindi avere almeno delle buone conoscenze di base riguardo l'influenza del pianeta Luna sulle acque del mare ed i relativi cicli biologici dei pesci.
    Da tenere presenti sono due fattori riguardanti la Luna: le sue fasi e la sua attrazione gravitazionale sulle acque della Terra che provoca le maree.
    La Luna non brilla di luce propria, ma riflette quella del Sole. Dalla Terra possiamo vedere come la quantità di luce cambi da un momento all'altro. Questi cambiamenti sono noti come fasi lunari. Occorrono 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi prima che si abbia la luna nuova.

    Una marea è una oscillazione periodica del livello delle acque degli oceani terrestri. A causa della rotazione terrestre, le maree si verificano ogni 12 ore e 26 minuti e sono provocate dall'attrazione gravitazionale della Luna e del Sole sulle masse d'acqua. Ergo, in qualsiasi punto della costa, si avranno ogni 24-25 ore due fasi di alta e due fasi di bassa marea: una bassa seguirà una alta ogni 6-6 ore e mezza.

    Ogni giorno, presenterà fasi di marea spostate di circa un'ora rispetto al giorno precedente, per cui ad una data ora in un dato giorno della settimana, la relativa fase di marea sarà spostata al suo opposto rispetto a quella della settimana precedente: ergo, se al sabato mattina avete goduto di una produttiva fase di alta marea, ricordatevi che alla stessa ora del sabato successivo avrete una fase di bassa marea.
    Ora, quando la Terra si avvicina alla Luna i mari vengono attirati da quest'ultima e si ha una alta marea. Un'alta marea si verifica anche al lato opposto della Terra nello stesso istante.

    Tuttavia, quando la Luna ed il Sole sono allineati -sia che la Luna si trovi davanti o dietro la Terra- si hanno le maree sigiziali, caratterizzate da fasi di alta marea più alte del normale e da fasi di bassa marea più basse del normale: le sigiziali si verificano due volte al mese e cioè con Luna piena e con Luna nuova.

    Di contro, si hanno le maree delle quadrature quando la Luna si trova ad angolo retto rispetto al Sole, le cui caratteristiche si concretizzano con maree di ampiezza minore rispetto alle maree normali: esse si verificano due volte al mese e precisamente durante il primo e l'ultimo quarto.
    Riassumendo quindi, ad ognuna delle 8 fasi lunari, corrispondono all'incirca 3 giorni e 3/4 di marea propria, e cioè: 2 sigiziali, 2 delle quadrature e 4 normali al mese.

    Eccovi, in sintesi, uno scenario-base di marea.

    Se la fase di Luna Nuova cade nel primo giorno del mese e la Luna Piena circa due settimane dopo, il 15 avremo le più alte e le più basse maree e le più forti correnti di marea dell'intero mese (più forti durante la Luna Piena).
    Durante la settimana precedente ciascuna di queste fasi, le maree crescono di intensità, decrescendo ad ogni successivo giorno.
    Durante le settimane del Primo e dell'Ultimo Quarto (approssimativamente l'8 ed il 22 del mese), le maree risulteranno più "dolci", dalle escursioni cioé meno violente.
    La differenza di escursione delle acque varia da luogo a luogo geografico. Se consideriamo la Liguria ad esempio, notiamo che soltanto pochi centimetri separano una fase di alta marea da una di bassa marea. Ma nella Baia di Fundy in Nova Scotia, Canada, ci sono ben 7 metri e mezzo di escursione tra le due fasi, durante le quali la relativa velocità della corrente d'arrivo di un'alta marea sorprenderebbe un uomo in piena corsa.

    Come regola, l'intensità di variazione delle maree diminuisce progressivamente man mano che ci si avvicina all'Equatore. La differenza tra la bassa e l'alta marea, comunque, può andare da 0 a 18 metri. Le maree più alte si registrano generalmente in baie con estremità piuttosto strette, dove l'acqua è sospinta avanti e indietro lungo i lati della baia stessa.
    Le cifre riportate sulle Tavole di Marea sono delle approssimazioni basate su circa 24 fattori coagenti, in aggiunta al tempo del mese (come orario), al tempo del giorno (come orario) e della fase lunare: inoltre, dei cambiamenti in alcuni di questi fattori possono alterare tali orari riportati.
    Altri importanti fattori coagenti sono: i venti, il tempo atmosferico, l'intensità della luce, la pressione atmosferica, le correnti, la disponibilità di cibo.
    I venti sono tra gli agenti più determinanti. Infatti, un forte e persistente vento che coagisce con le onde di marea può far anticipare di parecchio una fase di alta marea e far risultare così il moto ondoso generale di gran lunga più intenso e violento del normale. Ovviamente, lo stesso vento, persistendo nella stessa direzione e con la medesima intensità, provocherà risultati opposti con la corrente di bassa marea, trattenendo le acque del mare al largo.
    I cambiamenti dei valori di pressione atmosferica invece, influenzano enormemente lo stato delle acque. Una bassa pressione ad esempio, consente alla fascia d'acqua costiera di alzarsi, sviluppando così un moto ondoso più violento. Sappiamo benissimo, a tal proposito, ciò che accade nel sottocosta durante un uragano, periodo di estrema bassa pressione.
    Tutti questi concetti possono risultare un po' ostici al neo angler d'altura, ma non lo sono molto di più di quanto possa risultare complesso il montaggio di un artificiale o il confezionamento di un nodo Bimini twist.
    In altri termini, la conoscenza delle maree e delle loro interazioni e fattori coagenti vari è di gran lunga più importante di queste due ultime operazioni: se infatti andate a pescare nel luogo e nel tempo errati, sarà ben difficile che possiate catturare qualcosa, anche con l'artificiale montato al meglio e con il più perfetto dei Bimini twist.

    Per la pesca sottocosta, da terra come dalla barca, le maree sigiziali risultano le migliori, in quanto le alte acque che si riversano in tale frangente portano una maggior quantità di cibo -e di pesci- nelle acque basse. Per contro, quelle delle quadrature sono più sfavorevoli.
    In ogni caso, i movimenti delle maree mettono in circolazione le sostanze alimentari che abbondano nelle acque costiere poco profonde e quindi i pesci diventano solitamente più attivi durante il flusso ed il riflusso delle maree.

    Le coste tidali, specialmente nei mari caldi e temperati, spesso ospitano una ricca e varia popolazione di organismi, la maggior parte dei quali si nasconde tra le rocce e le alghe, mentre gli altri seguono i movimenti delle acque portandosi dal largo alle coste e viceversa.
    Anche nella pesca in altura, in linea generale, si ha lo stesso andamento. Però vi è da sottolineare una cosa importante: all'atto pratico, sia che si peschi in altura che sottocosta, ci sono specie che seguono tale schema con comportamenti regolari, mentre ce ne sono altre che preferiscono di gran lunga avvicinarsi al sottocosta con le maree di quadratura.

    Tra queste ultime, ad esempio, figurano i carangidi, gli sfirenidi, gli squali (predatori tipicamente pelagici), mentre tra gli altri si notano ad esempio i tarpon, gli scienidi (ombrine), wahoo e cobia.
    La questione sulla presunta o reale influenza lunare (fasi lunari e maree relative) sulla pesca è forse antica quanto il pescatore. Avendo pescato in quasi tutti gli hot spot del mondo, ho avuto modo di assistere a numerose tavole rotonde sull'argomento condotte dalle massime autorità sportive in materia.

    D'altro canto, dato che studi scientifici approfonditi sull'effetto della Luna sui rostrati, gli squali ed i tunnidi non esistono (sono stati fatti soltanto su snapper, cernie e altre specie dei reef corallini), le voci dei migliori skipper, angler e mate, risultano essere le uniche fonti attendibili.
    Da una prima ma attenta analisi esce fuori un brutale assioma: in alcuni (pochi) hot spot l'influenza della Luna, in particolar modo della fase di Luna Piena, è assolutamente indubbia, mentre nel resto degli hot spot, fattori quali le correnti, la temperatura dell'acqua e la presenza di foraggio risultano molto più determinanti ai fini del successo in pesca, relegando il fattore-Luna a poco più che zero.

    Alla categoria dei primi hot spot fanno parte: le Isole Vergini, la Guadalupa, il Golfo del Messico, la Baja California, il Venezuela, Portorico, la East Coast americana, il Canada e il nostro Mediterraneo per la Luna Piena, più le Bahamas (assenza di Luna o Luna Nuova).

    Al secondo gruppo invece Madeira, le Azzorre, Australia, Costa Rica, Senegal, Costa d'Avorio, Panama, Yucatan, Florida e le Hawaii nei quali non si denotano apprezzevoli differenze tra le varie fasi della Luna.
    La Luna, a causa del suo enorme potere attrattivo, è capace di muovere enormi masse d'acqua formando correnti sia superficiali che, di conseguenza, di profondità.

    Se in un dato hot spot esistono banchi, secche o drop-off (cadute batimetriche) repentini è chiaro che enormi quantità di plankton e foraggio vanno ad ammassarsi nei vortici correntizi e attirare così i predatori.

    Se, invece, al contrario, nel dato hot spot esiste una situazione morfologica e batimetrica più regolare, ecco che gli effetti della Luna sortono minor effetto.

    Si è poi notato come ad esempio la Luna Piena abbia effetti negativi soprattutto nei luoghi con fondali bassi o relativamente bassi, dove il foraggio tende ad affondare portandosi dietro i predatori, mentre risulta avere effetti diametralmente positivi negli spot caratterizzati da fondali molto profondi. Le eccezioni comunque non poche, confermerebbero la regola.
    Questo autentico rebus, se si pensa anche che alcuni di questi hot spot sono relativamente vicini o sullo stesso parallelo, conferma come ogni hot spot possieda determinate variabili ambientali che ne condizionano fortemente le prerogative alieutiche e come quindi nella pesca sia sempre meglio essere informati e aggiornati su tutti i parametri prima di affrontare acque sconosciute.

    D'altra parte, l'interesse generale sarebbe quello di non dare alla Luna alcuna reale influenza sulla pesca. Altrimenti, come si farebbero a riempire i lodge ed i charter di pesca anche nelle fasi di Luna contrarie?
    Per concludere, è vero che ogni specie ha... le sue lune! ma il pescatore, se riesce a conoscerne i segreti se ne avvantaggia notevolmente.





    La marea è una deformazione della superficie di un astro prodotta dall'azione gravitazionale di uno o più corpi celesti. In particolare per la Terra l'oscillazione di livello del mare causata dall'attrazione gravitazionale combinata del Sole e della Luna. Poiché vengono sollecitate, oltre alla superficie marina, la crosta solida (non perfettamente rigida) e l'involucro gassoso atmosferico, si parla anche di maree terrestri e di maree atmosferiche.
    L'attrazione luni-solare sulla massa acquea produce in questa una deformazione periodica e regolare che in generale si manifesta col ripetersi nell'arco di 24h 50 minuti, corrispondente al giorno lunare medio, di due innalzamenti (flusso o alta marea) e due abbassamenti (riflusso o bassa marea) del livello marino. I due flussi e i due riflussi si alternano circa ogni sei ore generando due correnti di senso opposto (correnti di marea). Le maree possono essere considerate come onde estese con periodo di 12h e 25m e lunghezza d'onda pari a circa una semicirconferenza terrestre L'altezza dell'onda di marea., o ampiezza di marea é data dal dislivello tra alta e bassa marea e dipende dalle reciproche posizioni Terra-Luna-Sole: raggiunge il valore massimo quando i tre corpi celesti sono allineati sia in congiunzione sia in opposizione (sizigie: fasi di Luna nuova e di Luna piena); è al minimo quando la Luna si trova a 90° con l'allineamento Terra- Sole (quadratura: fasi di primo e ultimo quarto).


    Le teorie statica e dinamica

    Già nell'antichità era noto il rapporto intercorrente tra oscillazioni di marea e fasi lunari, ma una spiegazione razionale del fenomeno fu possibile solo dopo1'enunciazione della teoria newtoniana sulla gravitazione universale.
    Dopo i primi tentativi di spiegazione dello stesso Newton, il problema teorico delle maree fu affrontato da vari studiosi, tra cui Laplace, Poincaré, G H Darwin, Harris.
    In prima approssimazione lo studio delle maree si può compiere quantitativamente adottando le semplificazioni della teoria statica che suppone la Terra ricoperta uniformemente da una coltre di acqua di spessore costante e ne trascura il movimento di rotazione.
    Più aderente alla realtà è la teoria dinamica che tiene conto della non omogeneità della massa oceanica, della forma e della profondità dei bacini, delle mutue azioni tra bacino e bacino, dei complessi effetti che riguardano gli spostarnenti delle masse d'acqua sulla superficie della Terra in rotazione. Le due teorie ottengono gli stessi risultati per quanto riguarda i periodi delle onde di marea; per le fasi e l'ampiezza la teoria dinamica giustamente abbandona le considerazioni teoriche e ricorre all'osservazione. L'oscillazione di marea è determinata dalla differenza tra l'attrazione newtoniana esercitata da un astro sui punti della superficie terrestre e il centro di massa della Terra. L'attrazione esercitata sul centro di massa della Terra viene equilibrata necessariamente dalla forza centrifuga originata dal movimento di rivoluzione dei corpi in gioco attorno al centro di massa del sistema; lo stesso non è però possibile per tutti gli altri punti.
    Tale differenza di attrazione costituisce la forza di marea, che risulta direttamente proporzionale alla massa dell'astro e inversamente al cubo della distanza tra il centro dell'astro e i punti della superficie terrestre ciò spiega perché la Luna, nonostante abbia una massa notevolmente inferiore rispetto a quella solare, abbia per la sua relativa vicinanza un effetto di marea superiore di circa 2,2 volte a quello prodotto dal Sole.
    Facendo riferimento al sistema Terra-Luna, in equilibrio meccanico, i due corpi si muovono ruotando attorno al centro di massa G del sistema, posto sulla congiungente i centri degli astri. I due corpi sono soggetti alla forza gravitazionale che tende ad avvicinarli e a quella centrifuga che tende ad allontanarli.
    L'attrazione lunare risulta massima per i punti della superficie terrestre direttamente volti verso la luna, minima per quelli opposti e intermedia per il centro, mentre la forza centrifuga ha valore massimo nel punto più lontano dalla luna e minimo per il punto più vicino.

    (vedere figura 1) In "P" si determina pertanto una forza risultante diretta verso la luna poiché prevale l'attrazione lunare, e in P' una forza risultante diretta in senso opposto perché prevale la forza centrifuga.
    Ne consegue che sulla superficie terrestre si manifestano delle componenti tangenziali dirette verso "P" nell'emisfero volto alla luna e verso (P') nell'altro, cui si devono i due rigonfiamenti diametralmente opposti poiché la quantità d'acqua degli oceani deve rimanere costante, in concomitanza con i rigonfiamenti sul piano meridiano dei punti P e P' si manifestano degli abbassamenti di livello negli altri settori: la superficie marina assume cioè una configurazione di equilibrio paragonabile a un ellissoide con asse maggiore nella direzione Terra-luna.
    Le stesse considerazioni valgono per il sistema Terra-Sole che analogamente dà origine a due onde di marea (di altezza inferiore) che interferiscono con quelle lunari sommandosi in sizigie ed elidendosi in quadratura.
    La forza di marea, sia lunare sia solare, è piuttosto piccola se confrontata con la forza gravitazionale (ca. 10 alla -7 volte).
    Gli ingenti spostamenti d'acqua si possono spiegare notando che la forza di marea non è diretta secondo la direzione di gravità e quindi può essere scomposta in due componenti, una verticale e una orizzontale.
    La componente verticale produce una variazione di gravità del tutto trascurabile, mentre quella orizzontale, anche se dello stesso ordine di grandezza, è però paragonabile alle altre sollecitazioni orizzontali (differenza di pressione tra acque di diversa densità, azione del vento, ecc.) ed è quindi in grado di imprimere un moto sensibile a una massa d'acqua.
    È dunque la componente orizzontale che provoca gli spostamenti orizzontali (correnti di marea) e l'accumulo e la sottrazione delle acque con le conseguenti oscillazioni di livello.
    La forza agisce su tutto lo strato d'acqua, relativamente sottile, cioè ugualmente a tutte le profondità.

    Sviluppo armonico delle maree

    Volendo conoscere l'effettiva azione della forza di marea su di un punto P comunque disposto sulla superficie terrestre bisogna tenere conto dell'angolo tra la congiungente punto P-centro della Terra e la congiungente centro Terra-centro astro; è necessario inoltre considerare le variazioni di distanza nel corso del tempo tra il punto in esame, la luna e il Sole.
    La variazione di livello di marea nel corso del tempo si può allora considerare come un fenomeno oscillante risultante dall'interazione di un gran numero di termini periodici semplici (maree parziali), ciascuno con periodi, ampiezze e fasi costanti.
    Nella rappresentazione armonica delle maree l'evoluzione di livello è la somma di tante onde sinusoidali semplici del tipo

    h = a cos (A* t +B), in cui "A", la pulsazione di marea dipende dalle condizioni astronomiche considerate e pertanto risulta costante nel tempo per ogni località, mentre "a" e "B", rispettivamente l'ampiezza e la fase, rappresentano le costanti armoniche, non prevedibili astronomicamente, variabili da luogo a luogo e deducibili solo dall'analisi di lunghe serie di osservazioni.
    Note le costanti armoniche è possibile prevedere (previsione armonica delle maree) l'andamento di marea nel tempo per ogni luogo.
    La marea si evolve col sovrapporsi di ritmi soprattutto diurni e semidiurni dovuti agli effetti delle numerose componenti che intervengono nel fenomeno. Anche componenti a periodo più elevato possono rivestire una certa importanza come le semimensili, con periodo medio di 14,16 giorni quella legata all'intervallo tra le maree sizigiali, con periodo di 13,66 giorni quella denominata lunare quindicinale, relativa al tempo occorrente alla Luna per cambiare declinazione da zero al massimo e viceversa, la lunare mensile, con periodo di 27,55 giorni (mese anomalistico), legata all'ellitticità dell'orbita lunare, la solare semiannuale, con periodo di 182,6 giorni, legata alla declinazione variabile del Sole, ecc.
    La marea complessiva deriva dall'interazione delle suddette componenti (e di numerose altre, ma di minore effetto) che conferiscono alla variazione di livello della superficie marina il caratteristico andamento ritmico con due alte e due basse maree al giorno, di ampiezza variabile con periodo di ca. 14 giorni.
    Secondo l'importanza rivestita dalle molteplici componenti di marea nelle varie parti della superficie terrestre, l'andamento della marea presenta diverse configurazioni che, per semplicità, possono essere ridotte a tre tipi fondamentali:

    * maree diurne, caratterizzate da una sola alta e bassa marea nel corso delle 24 ore;
    * maree semidiurne, con due alte e due basse maree pressappoco di uguale ampiezza;
    * maree miste, sempre con due alte e due basse maree ma con ampiezza diversa in base al prevalere della tendenza semidiuma o diurna.

    Le maree più frequenti sono quelle a carattere semi - diurno o miste di tipo semidiurno.
    Le maree semidiurne si sviluppano sulle coste atlantiche europee, africane e dell'America Meridionale dal Venezuela al Brasile, lungo parte delle coste atlantiche nordamericane, nel golfo del Bengala e lungo la costa sud-orientale dell'Africa.
    Lungo quasi tutte le altre coste si hanno maree miste, mentre maree diurne di carattere puro si manifestano solo in poche e ristrette aree come il golfo del Tonchino, il Mar di Ohotsk, il golfo del Messico e presso la punta sud-occidentale dell' Australia.

    Le maree possono essere classificate anche in:

    - maree lunari quando si verificano in direzione della Luna.

    - maree antilunari in direzione opposta alla Luna.

    - maree equinoziali: nei periodi di Luna Piena o Nuova.

    - maree di quadratura: quando la Luna è al primo o ultimo quarto.

    Distribuzione delle maree

    Le maree hanno in aperto oceano ampiezza modesta, valutabile in pochi decimetri (25-30 cm a Honolulu, 30-50 cm all'isola Mauritius. ecc); valori più elevati si producono invece presso le coste per effetto della morfologia dei fondali.
    In media l'oscillazione di marea misurata su tutta la superficie oceanica è compresa tra 1 e 2 m.
    Le più forti escursioni di livello si hanno per l'Europa sulle coste della Bretagna (Saint-Malo, Granville e altre località) con valori medi di 10 m; maree ancora più alte si registrano sulle coste canadesi atlantiche tra la Nuova Scozia e il continente (baia di Fundy) con oltre 15 m, dell'Argentina meridionale (Porto Gallegos) con 14 m, ecc.
    Nel Mediterraneo le oscillazioni sono modeste, dell'ordine di qualche decina di centimetri (21 cm a Marsiglia, 55 a Tunisi); fanno eccezione le maree superiori al metro, del golfo di Gabès e di alcune località dell'alto Adriatico (Trieste).
    L'innalzamento del livello del mare in una zona e il conseguente abbassamento di un'altra di uno stesso bacino o tra bacini contigui implicano lo spostamento ritmico di ingenti masse d'acqua, che si manifesta con la formazione delle correnti di marea.
    Tra escursioni di livello e flusso di corrente si ha uno sfasamento di 1/4 di periodo; inoltre le correnti risentono degli attriti e dell'azione geostrofìca. In genere sono unidirezionali, ma possono anche presentare carattere giratorio attorno ai punti anfìdromici. La velocità di norma è dell'ordine del nodo, ma in condizioni particolari arriva a punte di 10-15 nodi.


    Marea atmosferica

    Si manifesta con variazioni periodiche della pressione atmosferica. Le maree atmosferiche dipendono, oltre che dall'azione gravitazionale luni-solare, anche dall'effetto del riscaldamento e del raffreddamento dell'aria.
    Per questo motivo il Sole ha per le maree atmosferiche maggiore importanza. Si hanno due minimi e due massimi di pressione al giorno di entità variabile con la latitudine del luogo. Rispetto alla pressione normale, le variazioni sono dell'ordine di 0,3 mbar ai Poli e di ca. 1,5 mbar nelle fasce tropicali.


    Marea terrestre

    È una conseguenza dell'attrazione luni-solare sulla crosta terrestre che, non essendo perfettamente rigida, risponde alle sollecitazioni con deformazioni elastiche.

    Le maree terrestri, di piccola entità e di difficile determinazione per l'esistenza della concomitante variazione di livello del mare, si manifestano con periodiche variazioni della direzione della verticale e dell'accelerazione di gravità.


    Le correnti marine

    Le correnti marine sono enormi masse d'acqua mosse da un lento moto continuo dovuto a diversi fattori

    1) Le acque tendono a ristabilire l'equilibrio idrostatico turbato dalla diversità di riscaldamento solare alle diverse latitudini, che ne modifica ovviamente la temperatura, ma anche la salinità e quindi la densità.

    2) Un altro fattore che influenza le correnti marine é la rotazione terrestre, che determina i sensi di circolazione delle masse acquee. La circolazione è simmetrica nei due emisferi: dall'equatore si muovono due correnti calde, equatoriale con direzione nord e sud, dirette da Est verso Ovest e sospinte dagli alisei, le quali incontrando le coste dei continenti si flettono verso le latitudini superiori lambendole e cedendo loro man mano grandi quantità di calore che ne influenzano benevolmente il clima.

    Le loro acque progressivamente si mescolano alle masse fredde e per compensazione ritornano verso l'equatore (correnti di ritorno), lambendo altre coste continentali ed influenzandone il clima con abbassamento della temperatura media.
    3) Altri fattori che agiscono sul moto delle correnti marine sono le differenze della pressione atmosferica (l'alta pressione produce un vero e proprio abbassamento anche se minimo del livello delle acque) e, nelle vie di comunicazione tra mari aperti e mari interni, inoltre anche le differenze di densità delle acque e i flussi delle maree.


    [Modificato da spfab69 20/02/2011 21:05]
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    ottimo lavoro, è un articolo molto utile [SM=g7348]
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    Re:
    COSIMO82, 18/09/2010 6:46 PM:

    ottimo lavoro, è un articolo molto utile [SM=g7348]




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    A partire da oggi, vista la luna, pare che questi tre giorni che seguiranno dovrebbero essere propizi per chi tenta qualche cattura.... [SM=g2353795] [SM=g2515408]




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    vet71, 10/03/2011 13.15:

    A partire da oggi, vista la luna, pare che questi tre giorni che seguiranno dovrebbero essere propizi per chi tenta qualche cattura.... [SM=g2353795] [SM=g2515408]




    Mi aspetto un tuo report Doc! [SM=g2515410]


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    Re: Re:
    lluigi58, 10/03/2011 18.34:




    Mi aspetto un tuo report Doc! [SM=g2515410]




    Ti ringrazio Luigi per la fiducia, se riesco ad andare a mare, spero anch'io di poter fare un bel report. [SM=g7515]




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