Ferrare o meno, alla fine rappresenta la sintesi di esperienze vissute sul campo e reiterate col successo delle catture.Una questione forse personale dettata dalla propria esperienza.
Una differenza però a mia parere occorre farla:
Condizioni di Surf: mare mosso, pater noster con braccioli proporzionalmente sempre più corti a secondo dell'intensità del moto ondoso e delle correnti che per effetto si formano; piombi di peso rilevante in proporzione, o aggrappanti;Il pesce aggredisce in preda a frenesia, afferra l'esca e fugge per trovare altri alimenti....non c'è, anche volendo, il tempo per ferrare, o si autoferra ed anche in profondità, o si perde la preda, e questo vale anche per i saraghi, in questa circostanza.
Condizioni di PAF(pesante, con ami ed esche corpose, considerato il quesito presentato all'origine) sistema pescante che tiene in considerazione la seguente risoluzione: più il mare è calmo più lunghi devono essere i braccioli.
Il pesce si avvicina all'esca con maggiore diffidenza, spesso mordicchia e non dà alcun segnale....poi con l'esca in bocca, cerca altri bocconi, si sposta indisturbato, sino a quando non viene "trattenuto" dal finale...
.Se l'amo comunque penetra all'interno o lateralmente alla bocca, questo segnale è già abbastanza forte, a mio avviso occorre iniziare il recupero e non appena "si sente il pesce"(il lungo bracciolo è stato messo in tiro), magari ferrare il più lungamente possibile, ma senza dare uno stop al recupero.
Nonno Rito
Il mare è come una bella donna...a volte ti sorride...a volte no...,ma accende la tua passione!(ROM)