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Pesca ai cefalopodi (EGI fishing)

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  • Sese70
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    00 27/03/2014 09:20
    fonte www.planetspin.it

    La disciplina dell’ EGI fishing viene introdotta in Giappone, dove la pesca ai cefalopodi (calamari, seppie e polpi) dalla costa, è molto più praticata e da tempo conosciuta.

    Ancora poco diffusa nel nostro paese, la tecnica dell’eging appassiona sempre più pescatori, incuriositi da questa nuova frontiera della pesca con gli artificiali.

    Introduzione
    E’ da praticare maggiormente nelle ore notturne,anche se si registrano catture in pieno giorno,perchè i cefalopodi sono predatori che si avvicinano sotto costa proprio durante la notte.il momento più propizio sono i cambi di luce.. ovvero alba e tramonto. I periodi migliori sono da fine settembre ad aprile. per i calamari è preferibile il periodo novembre - febbraio poichè l'acqua è piu fredda. le seppie e i polpi febbraio-aprile perchè avvicinano a riva per la riproduzione.Praticabile sia dalla spiaggia che dalla scogliera ma anche dai moli, l’eging vi regalerà belle emozioni se la saprete effettuare nel modo giusto e con attrezzatura idonea, infatti la parola chiave per questo fattore e proprio la leggerezza. Usando attrezzatura del tipo “light”, avremo una sensazione di pesca piacevole e super sensibile.
    In merito alle esche, utilizzeremo artificiali per cefalopodi “egi o totanare” ,che vanno a imitare dei piccoli pesci o dei gamberetti.

    Il Calamaro
    Il “Loligo Vulgaris”,appunto il calamaro è un mollusco marino carnivoro,appartenente alla famiglia dei cefalopodi, con un corpo di forma lunga e idrodinamico, formato da un mantello che richiude tutti gli organi interni, munito di 2 ali ai lati che gli permettono il nuoto.
    La pelle del calamaro è ricoperta da pigmenti colorati chiamati “cromatofori” che permettono all’animale di cambiare colore, per comunicare e mimetizzarsi con l’ambiente circostante.
    Un punto di forza del calamaro è appunto il nuoto in acqua,velocissimo e scattante, possiamo dire un movimento a reazione, grazie al suo sifone situato sotto il capo che gli permette di gettare rapidamente l’acqua del suo corpo al di fuori, creando cosi una spinta reattiva.
    La difesa e l’attacco del calamaro sono composte dalle stesse componenti, quali i famosi tentacoli, usati come fruste o mani che hanno il compito di portare la preda in bocca, composta da un forte becco che frantuma la preda permettendone l’ingoio.
    Il calamaro è molto affascinante nel suo ambiente naturale, è capace di sfoggiare colori bellissimi e incantevoli, come d’altronde anche il suo nuoto e i suoi grandi occhi. Il comportamento dei calamari è molto complesso da capire, la loro”lunaticità” è anche un punto di forza a loro vantaggio, per questo un buon pescatore di calamari prima di pescare dovrebbe studiare i suoi comportamenti e le sue abitudini, ricordiamo che è un’animale molto intelligente e che frequenta le coste in notturna, risalendo dagli abissi e nuotando nei pressi della superficie.

    Seppia e Polpo
    Altre 2 prede molto comuni nell’eging, nonchè parenti stretti del calamaro sono la Seppia e il Polpo.
    La seppia “sepiidae”, come il calamaro ovviamente son dei molluschi marini carnivori, ha un corpo molto più ovale rispetto al calamaro, che viene circondato da una pinna che le permette il nuoto.
    Munita da 10 tentacoli, di cui 2 (come il calamaro) sono delle appendici retrattili che usa per sferrare l’attacco, con all’estremità munite di ventose denticolate. Gli occhi della seppia sono sporgenti e a forma di W, anch’essa molto intelligente come quasi tutti i cefalopodi, riesce a mimetizzarsi nell’ambiente in cui vive e normalmente si nutra di granchi e piccoli pesci.
    La seppia a differenza del calamaro predilige stare a contatto col fondo marino, quindi per insidiarla e puntare a lei dovremo arrivare giù col nostro artificiale.
    Il Polpo “Octopus Vulgaris”, ha un corpo a forma di sacco rotondeggiante al cui centro si apre la bocca (il cosi detto becco). Intorno ad essa si allarga il mantello da cui partono a raggiera otto tentacoli molto robusti che si assottigliano nella parte terminale. Al di sotto di tentacolo, presenta due file di ventose discoidali che servono all’animale per fare presa sul fondo o su qualsiasi appiglio gli capiti a tiro. Gli occhi, abbastanza piccoli e sporgenti, sono piuttosto distanziati tra loro, ma sistemati in modo da avere una perfetta visione sia di fianco che davanti.
    Non sono presenti pinne di alcun tipo e la propulsione è assicurata dai tentacoli e dal sifone, un apparato quest’ultimo che serve al Polpo per irrorare le branchie e per spostarsi “a reazione” quando il getto d’acqua diventa violento e veloce.
    Il nuoto “a reazione” avviene all’indietro e allora il cefalopode, da apparentemente goffo e corpulento, diventa un idrodinamico siluro con il corpo e i tentacoli allungati su un unico asse.
    Il Polpo rispetto al calamaro e alla seppia,è un cefalopode più goffo e pigro, che comunque non è da sottovalutare perche una volta afferrate le prede che possono essere anche di grande stazza, non potranno più scappare grazie alla sua stretta morsa tra i tentatoli pieni di ventose. Anche per questo cefalopode dovremo scandagliare il fondo per insidiarlo, viste le sue abitudini.



    Le esche da Eging
    Sono appunto le egi, che possono essere chiamate anche totanare o squid jig.
    Questi artificiali sono principalmente imitazioni di gamberetti o piccoli pesci foraggio, costruiti in plastica e rivestiti normalmente da seta o di tessuto simile. Sprovvisti di ancorette o ami, gli egi sono armati di doppio cestello di aghi lisci, che permetteranno di allamare la preda.
    Il peso e la misura delle totanare oscilla normalmente dalla 2,5 (misura piccola) alla 3,5 ma anche 4 (più grande), tutto dipende dall’esperienza e dalle preferenze del pescatore che potrà scegliere se usarli più piccoli o più grandi.
    Come nelle altre discipline dove si usano artificiali, ognuno di noi avrà le proprie idee e le proprie preferenze di colorazione e modello da usare nella battuta di pesca, ma sicuramente una cosa da raccomandare e di avere artificiali vari per grandezza e colore, per stimolare il più possibile le nostre prede e capire quale artificiale prediligono nelle condizioni in cui ci troviamo.
    Un fattore molto importante negli artificiali da eging non è tanto la colorazione, ma la dimensione, infatti recenti studi dichiarano che il calamaro preferisce attaccare prede molto piccole e per questo che la famosa casa “Yamashita” mette in commercio un nuovo artificiale per calamari dalle dimensioni moto minute, sto parlando del famoso “Naory” pensate che la misura più grande è la 2,2!
    Tuttavia il calamaro potrebbe benissimo preferire un egi ad un altro, quindi consiglio sempre di comprare artificiali di ottima qualità come : Yamashita Qlive, Naory , Yo-zuri , Molix e di non superare mai la misura 3,5

    Attrezzatura
    L’attrezzatura da eging come appunto dicevamo all’inizio, dovrà essere di assoluta leggerezza e sensibilità, regalandoci e permettendoci cosi, un’azione di pesca al top.
    La canna dovrà essere appunto specifica da eging, cosi da permetterci di avere lunghe gittate nel lancio, sensibilità, potenza e morbidezza al punto giusto, cosi da non strappare i tentacoli dei cefalopodi in caso di cattura.
    Dovremo scegliere una canna generalmente costruita a 2 pezzi, di lunghezza massima di 8,3 piedi capace di lanciare esche dalla misura 2 alla 3,5.
    Parlando del mulinello da abbinare, come la canna, la parola magica è appunto la leggerezza e fluidità, potremo scegliere partendo dalla misura 2500 fino al 4000 massimo, con frizione anteriore e un recupero molto preciso, cosi da evitare fastidiose parrucche se decideremo di utilizzare trecciati.
    Il filo che andremo a imbobinare nel mulinello sarà del tipo trecciato, dal diametro molto esile, così da aiutarci molto nel lancio dell’artificiale. Un 8 lb o 10 lb può andare benissimo e cercheremo di scegliere un trecciato del tipo setoso e morbido come il “super pe sunline” adatto alle nostre richieste specifiche.
    Al termine del trecciato creeremo uno terminale di lenza in “fluorocarbon” di 40 cm di uno 0,30 mm per rendere il tutto più invisibile possibile.



    La scelta del posto di pesca
    Il calamaro ama molto la corrente, quindi difficilmente staziona in un punto preciso per molto tempo ed è per questo che dovremo spostarci frequentemente per le spiagge, moli, scogliere e porti, per andarlo a cercare.
    La nostra ricerca sarà rivolta all’individuazione degli spot dove può aggirarsi la nostra preda, la cosa più logica e pescare sempre dove c’è presenza di pesci foraggio, come i sugarelli, classica preda del cefalopode, che di solito sostano sotto le luci artificiali, oppure nei luoghi dove c’è sempre cambio di corrente, ad esempio l'entrata di un porto o nei pressi delle scogliere.



    Azione di pesca
    STOP and GO, con questo concetto potremo definire in generale questa tecnica. Dopo aver lanciato il nostro egi in acqua, accompagneremo la discesa a filo ben teso, anche perchè i calamari attaccano molte volte durante la discesa dell’esca.
    Se vogliamo arrivare sul fondo, magari per insidiare anche le seppie, cominceremo a fare uno "stop and go" con dei piccoli colpetti di canna che andranno ad'animare il nostro egi attirando l'attenzione del calamaro con le sue vibrazioni. Se non avremo strike con questa tecnica di recupero, provvederemo a cambiare ritmo e modo, anche con delle forti jerkate di canna verso l’alto, in modo da far sbandare il nostro artificiale sott’acqua per richiamare anche i predatori che si trovano a maggiore distanza. Occorre sondare tutti gli stradi d’acqua, per riuscire ad individuare la fascia dove i pesci sono in attività.

    Acceso o Spento?
    Un quesito che ci faremo diverse volte nelle nostre pescate, è quello di essere indecisi se pescare vicino a delle sorgenti di luce artificiale o nel buio più pesto. Avremo il dubbio se caricare di luce il nostro artificiale fluorescente oppure di lasciarlo spento, tutte queste risposte le otterremo solo provando svariate volte testando ogni condizione. Ovviamente dovremo sondare tutti gli strati d'acqua, il calamaro si aggira ovunque.

    Ferrata perfetta
    In questa disciplina la ferrata della preda è la cosa più importante, anche perche se data al momento sbagliato in modo sbagliato può strappare facilmente i tentacoli delle nostre prede, che lanceranno ai compagni un allarme di pericolo con il consecutivo allontanamento del branco.
    Ovviamente non succede sempre, ma facciamo attenzione a scoccare una ferrata aggraziata, allo stesso modo decisa e netta. Il calamaro o la seppia dovranno essere abbracciati al 100x100 sul vostro egi, per evitare spiacevoli slamate.
    Il recupero della preda dovrà essere costante e delicato, con frizione tarata in modo da dare filo contrastando le pompate del calamaro di taglia, giusto il poco che serve per non strapparlo, la cosa importante e tenerlo sempre in tiro con filo in tensione.



    In conclusione
    Io amo moltissimo questa disciplina, la pratico da quando ero un piccolo pescatore e mi appassiona sempre di più. Ho cominciato a pescare con canne da spinning leggero (dato che ancora non esistevano quelle specifiche) e cercavo di adattarmi alla pescata, ma da quando ho in mano attrezzi specifici è tutta un’altra musica!
    [Modificato da Sese70 27/03/2014 09:37]
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    mavluc
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    00 27/03/2014 14:31
    Bell'articolo, complimenti, sarà utilissimo a chi volesse avvicinarsi a questa stupenda tecnica, impensabile, a mio avviso, qualche anno fa.

    Sempre legata alla tua esperienza, ti chiederei maggiori dettagli sulle canne, dicci qualcosa in più, credo ci sia tanta confusione in giro!

    E poi, ci saranno in rete dei video pratici e didattici?? Grazie mille
    [Modificato da mavluc 27/03/2014 14:32]


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    Luciano




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    COGUARO_1998
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    Utente COMUNITA' 1° LIVELLO
    00 27/03/2014 15:56
    Molto interessante Sese :D
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    |TheCoguaro98 |
  • Sese70
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    00 28/03/2014 09:14
    negli ultimi tempi sono nate canne dedicate per l'eging:

    majorcraft solpara
    majorcraft crostage
    Shimano Yasey Red Aori Eging
    tubertini Seika Hiper Eging

    tanto per citarne qualcuna...

    cmq qualsiasi canna da spinning con azione regular e grammatura non oltre i 30gr ,max lunghezza mt 2.70 può andare bene.

    idem i muli... max taglia 4000.

    il concetto è di rendere il tutto leggero..per sentire anche il minimo attacco da parte del cefalopode... ed infine l'azione di pesca risulta meno stressante a livello fisico [SM=p2299832]
    [Modificato da Sese70 28/03/2014 14:14]
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    mavluc
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    Utente MASTER
    00 28/03/2014 13:48
    Ho visto questo video, tra l'altro è girato nello stretto di Messina


    [Modificato da Sese70 28/03/2014 14:12]


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    Luciano




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    solaria98
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    00 29/03/2014 23:04
    Eging il mio ammoooreeeehhh
    Per completare la scheda tecnica postata dal mitico Sese aggiungo per i neofiti di questa tecnica che la scelta del nostro egi è importantissima: conta la misura, il grado di velocità di affondamento e la colorazione. Per iniziare potete basarvi su alcune tabelle tipo quella che allego o quelle che troverete nei siti dei produttori anche se man mano che le battute di pesca aumenteranno, anche la vostra esperienza crescerà ed avrete in borsa l'arma giusta per ogni condizione di pesca.
    Infine non vorrei sollevare un vespaio ma vi anticipo che quello che sto per scrivere è un argomento molto discusso e controverso, ovvero, esche di marca e costose oppure esche economiche??? io preferisco avere in borsa un70% esche di marca e costose ed un 30% di economiche utilissime quando non si conosce il fondale. Voi che ne pensate?
  • spfab69
    Utente che deve registrarsi
    00 30/03/2014 11:10
    Io penso che la differenza non la fa il prezzo.

    Un egi funzionale deve avere un paniere efficace e una buona stabilità in fase di discesa. Per avere queste caratteristiche non deve necessariamente essere costoso.

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    solaria98
    Post: 588
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    Utente COMUNITA' 2° LIVELLO
    00 30/03/2014 15:05
    Re:
    spfab69, 30/03/2014 11:10:

    Io penso che la differenza non la fa il prezzo.

    Un egi funzionale deve avere un paniere efficace e una buona stabilità in fase di discesa. Per avere queste caratteristiche non deve necessariamente essere costoso.




    Concordo ma il mio costoso vs economico è da intendersi 8-13 euro vs 1-2 euro... E per quella cifra ho quasi sempre trovato porcherie. Poi sicuramente verrà qualcuno dicendo:"io con questo da 1 euro ho fatto strage io ho fatto quell'altro...." Ma se la giornata è fiacca e l'attività delle nostre prede è bassa solo con una buona esca si riesce a fare la differenza. Ricordo il buon Cosimo che raccontava di una battuta di pesca in mezzo a tanta gente....ebbene lui con i Q-live prendeva e gli altri no. Ovviamente non dico che solo con quell esca si prendono i calamari ma dico solo che sicuramente premia TUTTO il sistema attrezzatura nel suo insieme a partire proprio da una buona esca.


  • spfab69
    Utente che deve registrarsi
    00 30/03/2014 19:13
    Re: Re:
    solaria98, 30/03/2014 15:05:



    Concordo ma il mio costoso vs economico è da intendersi 8-13 euro vs 1-2 euro... E per quella cifra ho quasi sempre trovato porcherie. Poi sicuramente verrà qualcuno dicendo:"io con questo da 1 euro ho fatto strage io ho fatto quell'altro...." Ma se la giornata è fiacca e l'attività delle nostre prede è bassa solo con una buona esca si riesce a fare la differenza.





    vero,

    ma resto dell'avviso che 13 euro per un Egi sono una pazzia. Sono certo che i costi di produzione delle esche da 13 euro non sono così diversi di quelle vendute a 2 euro.

    La differenza la fa la parte commerciale (marketing, pubblicità...) ed il marchio (cioè il desiderio di business). Quindi che si passassero la mano nella coscienza e abbassino i prezzi degli EGI.

    Fosse per me li boicotterei tutti.
  • Sese70
    Utente che deve registrarsi
    00 31/03/2014 08:22

    Nello spinning e nell'eging ( che poi e' lo spinning ai calamari e seppie), abbiamo sempre parlato di colori, vibrazioni, movimenti, odori, suoni, sapori......

    Tutto questo per rendere piu' adescante, individuabile, catturante il nostro artificiale...

    Tutte le aziende produttrici si sono cimentate nella ricerca del movimento perfetto, del sapore e dell'odore giusto, del colore piu' imitativo o provocante, per catturare piu' pesci ed a volte solo per ingannare i pescatori.

    Un concetto pero' fino ad oggi e' stato trascurato: la TEMPERATURA!!!

    Tutti i cefalopodi hanno una vista molto sviluppata, non percepiscono bene i suoni ma hanno un buon olfatto e tatto e, visto che la natura deve metterli in condizioni ottimali per individuare le prede riescono a riconoscere un pesce vivo dal calore emesso.

    Partendo dall'osservazione che i vecchi squid jigs giapponesi in legno erano molto efficaci, Yamashita ha cercato la relazione tra calamari e temperatura. Il risultato e' stato che i cefalopodi reagiscono al calore e di conseguenza hanno brevettato un nuovo materiale, il Tactywarm, che e' un tessuto in grado di imprigionare il calore. Tactywarm e' intrecciato da un unico filo che trasforma la luce in calore e riesce a mantenerlo a lungo. Il "Warm Jacket" come fosse appunto un caldo giubbotto riesce dalla luce del sole, della luna, di un faro o della vostra torcia, ad assorbire calore ed evitare che si disperda subito. Questa trasformazione della luce in energia termica anche nell'acqua significa che il nostro artificiale avra' una temperatura di 0,5- 1 C° superiore, a seconda dei casi, proprio come quella dei pesci esca! E i calamari l'attaccheranno con minor diffidenza.

    Tutto cio' e' provato da esperimenti durati oltre tre anni, condotti sia in acquario che in azione di pesca vera e propria.

    In una vasca venivano cibati i calamari con due esche (generalmente sugarelli) avvolti uno dal warm jacket e l'altro da normale tessuto, ed osservandoli 24 h su 24. Risultato: erano circa tre volte piu' interessati ai pesci col nuovo tessuto.

    In pesca sono state utilizzati nelle stesse condizioni due egi identici in tutto, ( colore, peso e misura) tranne che per il tessuto. Risultato a favore del Live 4 volte piu' abboccate, 5 volte superiore il numero di toccate ed il doppio degli inseguimenti! Risultati inconfutabili.

    Gia' questo basterebbe per eleggere il Live come il miglior squid-jig sul mercato, ma c'e' molto altro... Il movimento e' un altro dei suoi punti di forza.

    La testa dell'esca si presenta molto sottile ed affusolata, questo gli dona un'azione molto netta e decisa ad ogni seppur piccola jerkata. Il movimento caratteristico side to side ( da una parte e dall'altra) e la capacita' di saltare verso l'alto sono amplificati. Questo significa che il jig si rende molto piu' visibile al calamaro e rimane piu' a lungo nella strike-zone (zona di abbocco).

    Spesso, infatti, i calamari poco attivi, e quindi poco propensi ad attaccare, sostano in una zona specifica molto ridotta, magari perche' c'e' un sasso isolato, un ciuffo d'erba o un avvallamento. Un'esca che resta in questa zona maggior tempo ha piu' possibilita' di essere attaccata.

    fonte www.pescareonline.it

    le mie conclusioni sono che i cefalopodi sono molto lunatici...
    per esempio ieri pomeriggio parto per le 16.30 per una battuta di pesca...
    arrivato in loco ..trovo gia un tizio , provo con gli yozuri e q live niente ..
    il tizio ne insacca una da circa 500 gr con un egi nero della lineaeffe(1 euro)...
    mi avvicino e mi dice di averne fatte già altri due...
    cambio colore e monto un egi verde della filpesca economico e iniziano le danze.. due strike!!
    cambio spot... siamo nel crepuscolo e la stessa cosa ...provo i q live niente ... metto egi economico e strike...

    come dice solaria .... e concordo che ci vogliono sia gli uni che gli altri( per me al 50 per cento) gli egi di marca fanno la differenza quando c'è scarsa attività... ma soprattutto bisogna alternare i colori e capire quale preferiscono in quel momento.

    [SM=p2299832]




    [Modificato da Sese70 31/03/2014 08:25]
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    Antonello(69)
    Post: 1.140
    Registrato il: 24/06/2014
    Sesso: Maschile
    MODERATORE
    Utente MASTER
    00 26/06/2014 14:13
    Rispolvero questo 3D, anche se non è ancora periodo (almeno dalle nostre parti) per riportare la mia esperienza.
    Qui da noi in autunno si pescano prevalentemente seppie, i calamari latitano (mi è capitato di pescarne due per caso quasi a mezzogiorno) e fino allo scorso autunno ho pescato con artificiali economici. Questa tecnica da noi viene praticata a scarroccio da una barca, il mio amico aveva gli artificiali citati (yamashita) mentre io pescavo con degli economici Olympus. Sarà stato per il colore (ho usato prevalentemente colori scuri), sarà stata fortuna, ma ho sempre portato a casa qualche seppia in più rispetto al mio amico.
    Quest'anno vorrei cimentarmi "seriamente", quindi attrezzatura "dedicata" e artificiali di un certo nome per comparare gli artificiali con la stessa mano.