Luogo: Capo d'Orlando
Orario: 10,00 - 17,00
Condizioni meteomarine: Scaduta / scaduta avanzata
Attrezzatura utilizzata:
Canne:
Trabucco Nemesea 200gr 4,50m
Colmic Promessa XT 50-100
Colmic Ghana 150g
Colmic Xenia 200g
Mulinelli:
2 Tica Scepter GF 9000 imbobinati con 0,26 + S.L. conico 0,26-0,57
1 Shimano Titanos XSA 5500 imbobinato con 0,22 + S.L. 0,40
1 Shimano Titanos Power Aero GT 6000 imbobinato con 0,40 diretto
Montature:
Long arm (2,3 m fluorocarbon 0,28) montato su minitrave in acciaio autocostruito.
Long arm (2 m fluorocarbon 0,22) montato su minitrave 0,45 con perline incollate e tecnosfera.
Short alto (90 cm in fluorocarbon 0,30)
Doppio short (2 x 50 cm fluorocarbon 0,28 su trave 0,50)
Esche: cannolicchio, acciuga, bibi e americano
Preda: leccia stella 260gr (23 cm)
Altre informazioni:
Esposizione spiaggia: O/NO
Vento: O/NO (da teso a debole)
Granulometria spiaggia: ciottoli e sabbia media
Luna: quasi piena (gibbosa calante)
Varie:
Dopo aver osservato per qualche giorno le perturbazioni e i venti che battevano la costa settentrionale della Sicilia e smanioso dalla voglia di provare la nuova canna venerdì 20, approfittando del fine
settimana lungo trascorso nella mia amata terra, ho deciso di impostare una battuta di pesca mirata alla cattura di qualche orata o di saraghi di taglia.
Inizio la pescata con il seguente assetto:
1 canna con doppio short lanciata a 20 metri (quasi a ridosso delle barriere frangiglutti - esche bibi e americano)
1 canna con short alto lanciata a 30-40 metri circa (innescata con l'acciuga)
1 canna con long arm lanciata a distanze tra i 50 e gli 80 metri (innescata con bibi o americano o mezzo cannolicchio o innesco misto bibi-americano)
1 canna con long arm lanciata alla massima distanza.
A questo punto non restava altro che aspettare, valutare, e se del caso, apportare piccole variazioni all'impianto pescante.
Le condizioni sembravano buone anche per l'orata, infatti, nonostante il moto ondoso fosse ancora importante (soprattutto nelle prime 3 ore) già a 60-70 metri l'acqua era quasi limpida.
Spesso, nel ricontrollare le esche, notavo che tornavano a terra assaggiate. Tale informazione indicava sicuramente che la sotto c'era un minimo di attività anche costituita probabilmente da pesci di piccola taglia.
Verso le 15,30, notando una bella spiombata della canna innescata con doppia acciuga flotterata, ho deciso di ricontrollarla e dopo aver constatato che il finale era tranciato di netto, ho iniziato ad imprecare maledicendo il momento in cui ho deciso di rinunciare all'uso del cavetto d'acciaio per questioni di visibilità.
Verso le 16,00 decido di ripreparare un bell'innesco di cannolicchio sulla Nemesea e di spararlo in ground alla massima distanza raggiungibile.
Nonostante la chiusura non sia stata delle migliori (leggermente in ritardo) e il lancio sia venuto un po' storto verso sinistra, ho comunque raggiunto una bella distanza.
Dopo circa 30 minuti, ho notato una piccola vibrazione del cimino che mi ha fatto bel sperare.
Nel recuperare ho notato una resistenza troppo leggera e da lì ho capito che si trattava di altra specie.
La cosa mi ha stupito particolarmente in quanto su un innesco del genere pensavo che le prede più probabili fossero orata, spigola, sarago o mormorona.
Comunque, dopo oltre 130 giri di manovella, a pochi metri dalla battigia dopo aver fatto un paio di fughe laterali si è dovuta arrendere.
Solo sul mare si è davvero liberi. (Eugene O'Neill)