Ragazzi dopo una lunga assenza dal forum voglio riprendere la mia partecipazione attiva al forum proprio da questa discussione poiché la tecnica di pesca all italiana (anche chiamata bolognese) è la mia preferita.
Per iniziare ti faccio qualche domanda: che canna e che mulinelli hai?
Per la pesca all italiana si usano generalmente canne che vanno dai 5 ai 7 metri con azione di punta.
Lunghezza della canna varia a seconda della profondità di pesca, mi spiego: se peschi con una 5metri in uno spot dove hai 5 metri peschi perfettamente se vuoi pescare un pò staccato rispetto al fondo, ma se vuoi pescare a strusciare il fondale hai qualche problema. In questi casi o passi in uno spot più basso, o cambi canna o passi alla pesca all inglese.
Il mulinello deve essere massimo della misura 3000 (usati per le canne di lunghezza superiore agli otto metri) ma di solito un 1000 o un 2000 va più che bene.
Riguardo i fili,qui bisogna essere un pò più raffinati nelle scelte,in bobbina andremmo a caricare un filo di buona\ottima qualità e di diametri non troppo eccessivi: da uno 0.12 per pesche di estrema difficoltà che possono essere i porti o i canali,a uno 0.16 per pescare a ridosso delle scogliere anche col mare mosso.
La scelta del galleggiante va fatta tenendo conto della corrente, vento, condizioni del mare. Riassumendo un pò:
per la pesca nei porti (cioè con mare calmo) o anche fuori con mare calmo o poco poco mosso, i più usati sono quello a pera(quindì corrente moderata o per trattenuta medio leggera)
e quello a pera rovesciata (quando la corrente inizia ad essere sostenuta oppure in caso di acque particolarmente turbolente); per la pesca con mare mosso ci usano i galleggianti piombati.
Piombatura può essere costituita da una serie di pallini (bulk o distanziati) o da una torpilla. La taratura (generalizzando) se si pesca con il bigattino deve essere al 100%; se si pesca con la pastella o con esche naturali (tocchetti di sarda, gambero, cozza, totano, calamaro, seppia) si pò tarare anche un pò meno dal 75% al 90% in meno. Parlando di taratura del galleggiante poi c'è da approfondire anche la distribuzione dei pallini o la posizione della torpilla sulla lenza. Questo è un argomento che adesso non mi sento di approfondire perchè ancora in fase di studio
. Per collegare la lenza madre al terminale ci sono vari modi: asola-asola, microgirella (senza moschettone) o microaggancio. Ognuno usa il metodo che preferisce.
Il terminale deve essere lungo (da 80cm sino a 150cm) se siamo alla ricerca della spigola o dell orata magari in acqua ferma e esca (bigattino) coricata sul fondo. Corto, tra i 50 e i 70 cm, se peschiamo in mare aperto in mezzo alla schiuma o im mezzo agli scogli alla ricerca di sparidi. Il diametro della terminale variano da uno 0.08, se si pesca di giorno con acqua limpida, ad un massimo dello 0,15 se si pesca con acqua velata in mezzo agli scogli.
L'amo va scelto in base all'esca che andremo ad utilizzare e quindi anche al pesce cercato ma la cosa più importante è che siano resistenti e leggeri.
Questa diciamo che è una carrellata di informazioni sulla pesca all'italiana, ci sarebbe molto molto molto altro da dire, se ci sono dubbi non esitare a fare domande
P.s. Nella pesca all'italiana l'uso del galleggiante a penna (quello per la pesca all'inglese) non è gradito. Per raggiungere profondità superiori alla lunghezza della canna con cui peschiamo si potrebbero utilizzare anche i galleggianti scorrevoli ma non è la stessa cosa comunque ognuno fa come vuole.