La famiglia dei Raidi

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00venerdì 10 settembre 2010 23:05
Caratteristiche generali
La famiglia dei Raidi è quella delle razze. Si tratta di raiformi ovipari il cui corpo è più o meno quadrato. Hanno coda lunga e sottile, provvista da due pinne dorsali, e la loro pelle rugosa è ornata di macchie colorate. Vivono in tutti i mari, ma in particolari in quelli temperati e nell'emisfero boreale. Alla razza appartengono diverse specie: la razza chiodata, quella bavosa o cappuccina
e la razza monaca o dal muso lungo. La razza chiodata misura circa 90 centimetri a metri 1,25 di lunghezza, compresa la coda . Si chiama così perchè presenta delle protuberanze dure, senza una forma geometrica ben definita, presenti sulla pelle. Ha il corpo di colore grigio-bruno macchiato di nero. Vive nell'Atlantico orientale, nel Mediterraneo e nel Baltico. Caccia all'agguato affondandosi nella sabbia, da dove sorveglia i dintorni servendosi dei suoi occhi dorsali e poi quando avvista le prede, piomba all'improvviso su di esse. Si nutre di pesci e di crostacei, che cattura coprendoli col proprio corpo. Le uova sono molto grandi e vengono deposte a gruppi nel fondo. Esse sono costituite da un guscio corneo rettangolare, che può misurare fino a 9 centimetri di lunghezza ed è provvisto, agli angoli, di appendici cave dalle quali penetra l'acqua necessaria alla respirazione dell'embrione; sono presenti anche dei filamenti di attacco che permettono l'adesione dell'uovo alle rocce ed alla vegetazione sottomarina. La razza bavosa o razza cappuccina ha delle dimensioni tali da risultare redditizia per il commercio. In realtà si mangiano solo le pinne pettorali che hanno un'apertura di 2 metri circa. Misura circa 20 centimetri di lunghezza. Ha un muso appuntito e allungato. La coda è costituita da una fila di aculei. La faccia dorsale è bruna, macchiettata di chiaro, mentre la faccia ventrale è bianca e presenta alcuni punti neri corrispondenti a organi sensoriali. Vive nel Mar del Nord e nell'Atlantico, ma anche sulle coste francesi. Si nutre di pesci piatti, di crostacei e di vermi. Questa razza depone uova rettangolari, i cui angoli sono prolungati da delle spirali. La razza monaca o dal muso lungo vive nel Meditterraneo e nell'Atlantico orientale sino a Capo Nord. Misura fino a 1,50 metri di lunghezza. Non si distende completamente sulla sabbia, ma si appoggia sulle pinne pettorali, in modo da lasciare uno spazio libero tra il corpo e il fondo. La parte inferiore del corpo è piena di terminazioni nervose che fungono da organi tattili.



Razza chiodata a Messina detta Pichira pitrusa


Nome scientifico: Raja davata
Famiglia: Rajidae
Ordine: Raiformi
Descrizione: corpo ricoperto di spine, alcune delle quali molto grosse e rivolte all'indietro. Il colore è molto variabile, in genere è marmorizzato. Possiede, ai lati della coda, degli organi elettrici in grado di dare una piccola scossa.
Abitudini: vive su fondi sabbiosi, da pochi metri fino oltre 500. Si nutre principalmente di crostacei. Abbocca facilmente agli ami a fondo.
Dimensioni: circa 1 mt., coda compresa.
Distribuzione: comune in tutto il Mediterraneo.




La razza bavosa a Messina Pichera, Pichira


Possiede il rostro più sviluppato dopo l'oxyrhinchus ed è inoltre la più specie più grossa esistente nel Mediterraneo.
Il disco è ampio, più largo che lungo, e il rostro è molto pronunciato, triangolare e appuntito alla sua estremità. Gli occhi e gli spiracoli non sono molto grandi.
I margini anteriori del disco sono notevolmente incavati, la superficie dorsale è liscia nei giovani e più o meno spinulosa negli adulti, specialmente nelle femmine, e non presenta spine (i giovani ne possiedono un paio preorbitali e una post-orbitale). Sulla coda è sempre presente almeno una serie mediana di una quindicina di spine nei giovani, che negli adulti possono aumentare o anche diminuire (sono molto robuste). Alla serie mediana talvolta se ne aggiungono due laterali, una per parte, formate da 1 a 30 spine ciascuna.
La superficie ventrale è fortemente spinulosa sul muso e nel margine anteriore del disco fino alla metà circa della sua lunghezza. Il resto può variare da liscio a interamente spinuloso.
La bocca ha 40 - 50 serie verticali di denti, più stretti e con cuspide centrale più acuta nei maschi, più larghi e più smussati nelle femmine.
In alcuni maschi adulti si hanno pterigopodi molto sviluppati.
Dorsalmente è olivastro, grigiastro o bruno, con macchie rotonde giallastre e altre nere. Talvolta nei giovani è presente un ocello ovale con orlo chiaro e centro scuro su ogni ala. Il lato ventrale nei giovani è grigio cenere o grigio azzurrastro con numerosi punti neri che indicano lo sbocco dei tubi di Lorenzini. Negli adulti può divenire interamente bianco.
Vive in profondità variabili da pochi metri fino a circa 500 sul fango o su sabbia mista a fango.Le femmine depongono le uova in genere nei mesi primaverili ed estivi. La capsula ovarica è di colore giallo dorato, biconvessa, con involucro corneo ricoperto di una massa fibrosa. Le appendici sono corte e alla base di quelle più lunghe vi sono dei ciuffi allungati di filamenti di attacco.
Si nutre di pesci, sopratutto pleuronettiformi e gadidi, e di crostacei. Si cattura con reti a strascico o con palangresi di fondo. Abboccaalle lenze a mano. Può raggiungere la lunghezza di due metri e novanta e la larghezza di due
Più o meno comune lungo le coste italiane a profondità superiore ai 200 metri.



RAZZA MONACA chiamata a Messina Pichira pala


l disco presenta i margini anteriori concavi e convergenti in alto al centro in un rostro lungo, appuntito e stretto.
Le pinne pettorali hanno i margini abbastanza acuti.
La pelle è superiormente liscia ad eccezione della presenza di una spina preorbitale.
Con la crescita, l'estremità del muso e il margine anteriore del disco divengono spinulosi e così pure le orbite oculari. Negli esemplari grossi, la spinulosità si estende a quasi tutta la superficie dorsale. Presenti 3-4 serie di spine alari. Lungo la coda, in posizione laterale, esistono negli adulti, altre spine, spaziate irregolarmente, lunghe e appuntite e che possono essere dritte o ricurve, sia in avanti che indietro. Il lato ventrale del disco è più ruvido e spinuloso di quello dorsale.
Tutta la superficie è coperta di pori nerastri che rappresentano il foro di uscita di canali mucosi. La bocca è piccola e arcuata con mascelle munite di denti più o meno appuntiti, disposti in serie verticali (35-42 in quella superiore).
Nei maschi i denti centrali di ambedue le mascelle hanno una base allargata su cui sorge una punta lunga, acuta e uncinata, volta verso l'interno. I denti laterali, nei maschi posseggono una punta centrale brevissima e nelle femmine sono del tutto piani e mozzati. Nei giovani di ambo i sessi, tutti i denti sono sempre lisci e senza punte.
La colorazione nei giovani è bruno caffè-latte uniforme, con macchie circolari biancastre. Con l'età la colorazione si scurisce fino a grigio fumo, mentre le macchie chiare tendono a confondersi col fondo e ne appaiono altre scure. Il lato ventrale è brunastro e grigiastro con striature e macchie nere, e si scurisce negli adulti. Frequenta fondali anche di oltre 900m. Femmine mature si sono trovate da febbraio ad aprile. La capsula ovarica, di consistenza legnosa, è di colore castagno scuro, con i margini laterali espansi.
E' carnivora come tutte le congeneri. Si cattura con reti a strascico e palangresi d'alto fondo. Raggiunge un metro e mezzo di lunghezza dalla punta del muso a quella della coda
In Italia è più o meno ovunque, non comune e sempre a grande profondità.


fumo78
00sabato 11 settembre 2010 10:05
Manca l'aquila...
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