Localita': Santa Trada, costa tirrenica reggina
Orario: 01.03.2015 - 6,30/12.00
Condizioni meteomarine: Variabile con qualche scroscio di pioggia, successivamente sole; mare piatto, leggera corrente ascendente
Montatura Utilizzata: Trave solidale con LA 150 cm e amo 4; SR 80 cm e amo 6
Canne varie: coppia di Italcanna Evoluzione 170 e Terranova 220
Mulinelli vari: shimano aerelx 7000
Esca: bibi, Americano, acciuga
Prede:
Esposizione spiaggia: NW
Tipologia di spiaggia: pocket mediamente profonda, granulometria grossa e fondale misto
Quello che voglio condividere, al di là del cappotto, delle analisi tecniche sull'andamento di una pescata e sulle ragioni di un insuccesso, è l'emozione che il mare e la natura in genere riescono a regalarci. Una domenica come tante.....una battuta di pesca che è anche la scusa per incontrarsi con gli amici, scambiare opinioni, punti di vista, reciproci sfottò, oltre che, naturalmente, pescare
Appuntamento all'alba in uno spot che non avevamo mai provato sito sulla sponda calabra proprio di fronte al pilone di Messina. La giornata inizia con qualche goccia di pioggia, poca roba che non affievolisce l'entusiasmo di andare a pescare e la speranza di una bella cattura. Non succederà.......ma la natura ci ha regalato una spettacolo emozionante e coinvolgente; dopo i preparativi del montaggio, complice il completo immobilismo delle canne, iniziamo a scrutare l'orizzonte per riempirci gli occhi di quel panorama che solo lo Stretto è in grado di offrire. Ed è lì che inizia lo spettacolo............trenta...forse quaranta delfini iniziano a danzare proprio davanti a noi. Salti, evoluzioni e giochi....nuotano......si rincorrono.....vanno verso sud e tornano indietro. Risaltano e compiono le più svariate acrobazie e salti carpiati degni dei più forti campioni di tuffo. Sono proprio lì davanti a noi.....troppo lontani per poter essere fotografati nitidamente con un cellulare.....ma abbastanza vicini per poterne ammirare le evoluzioni. Finisce così............solo questo è valso il prezzo del biglietto e la levataccia
. In tanti anni di pesca non mi era mai capitato di assistere a questo evento, ma facendo qualche ricerca ho visto che non è cosa rara per lo Stretto di Messina e soprattutto i maggiori avvistamenti e i branchi più numerosi, sembra che passino proprio in questo periodo. La giornata, dal punto di vista delle catture, non ha riservato alcuna sorpresa, ma per noi è andata benissimo così. Solo un piccolo sarago ha interrotto l'immobilismo delle canne da pesca; fortunatamente allamato sul labbro ha ripreso la via del mare con l'augurio di rivederlo in seguito, magari in compagnia dei genitori
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Pensare che ci sia una correlazione tra il numeroso branco di delfini, seppur distante e non a portata di canna, e la totale assenza di segni di vita è cosa ardua........ma il dato di fatto, ad eccezione del sarago c&r, è questo, nessuna mangiata a nessuna distanza e con diverse esche. Avevamo in pesca dieci canne e le più disparate esche: bibi francese e veneziano, arenicola, coreano, acciuga, americano, murice. In più eravamo in uno spot che alterna banchi di sabbia, banchi di posidonia e zone di misto. Alla fine è andata così........! Ultima nota tecnica, il misto ha creato non poche difficoltà di recupero....e dopo i primi calamenti non recuperati, ho provato un piccolo accorgimento che qualche praticante di rock fishing aveva già sperimentato con successo, da quello che ho letto in giro sui vari forum; ho utilizzato gli spike! Non so se qualcuno di voi aveva già sentito di questo espediente, ebbene una volta montati gli spike tutti i calamenti, pur arroccando, sono tornati regolarmente indietro liberandosi da soli in conseguenza dello sgancio delle marre.
Finisce così la giornata con le immagini scolpite negli occhi e nella memoria....a proposito di immagini.......se ci riesco....a corredo qualche scatto della giornata.
Alle prossime